CODICE DEL CONSUMO
Alcune di queste, almeno la metà di quella Serie A, hanno anche inserito nei contratti di sottoscrizione degli abbonamenti una clausola che esclude il diritto al rimborso. «Come già dichiarato in passato, qui siamo davanti a clausole vessatorie – insiste il numero uno del Codacons -. E, in ogni caso, non potrebbe essere nemmeno questo l’ambito di applicazione: semmai sono, legate ad altri fattori, come le intemperanze del pubblico a cui segue un provvedimento delle autorità. Per rimanere in campo giuridico, l’abbonamento al campionato non può che essere regolamentato dal codice del consumo. Non si possono fare distinzioni tra settori e lo sport non è da considerare diverso dagli altri».
SOLO L’ITALIA
Peraltro, il nostro Paese ha anche subito dei richiami in questo senso. «Sì, innanzitutto dall’Unione Europea e poi anche dall’Antitrust – racconta Donzelli -. E l’indicazione è stata appunto quella di attenersi al codice del consumo, che prevede il risarcimento del consumatore, nel momento in cui la prestazione non viene corrisposta. In questo caso, ci sono migliaia di tifosi che hanno acquistato il dritto ad assistere dal vivo ad un tot numero di partite. Poi il Governo, giustamente, ha stabilito di chiudere gli stadi. E’ lecito sostenere che non sia responsabilità dei club, ma questo non significa che il peso di questi mancati guadagni finisca a carico delle tasche dei consumatori».
CLASS ACTION
Codacons, intanto, si è già mossa. «Innanzitutto, io mi aspetto che il Governo non possa fare spallucce davanti richiami della Ue e dell’Authority: qualcosa dovrà essere corretto in quel Decreto – conclude Donzelli -. Per il resto, stiamo raccogliendo le segnalazioni dei consumatori. Ne arrivano di tutti i generi e in continuazione. Le prime lettere di contestazione sono già partite. Abbiamo un elenco di nominativi, più avanti valuteremo come procedere. Nel senso che ognuno potrà andare avanti per conto proprio, ma non sono da escludere class action. Tanto più che le cifre in gioco sono considerevoli. Basti pensare a quanto ha speso una famiglia che ha sottoscritto un abbonamento per 2 o 3 persone…». Fonte: CdS