Le norme per il gruppo squadra ospite. Arrivi separati e con due pullman
Lo Stadio dei Trecento. Definito il protocollo, così tornerà a vivere il calcio. Spazi interni ed esterni al setaccio, disinfettanti, mascherine e distanze. Norme per tutelarci dal virus: nessuna ripresa tv negli spogliatoi, interviste a un metro e conferenze tipo Formula Uno, niente mascotte, saluti e strette di mano all’ingresso in campo, niente esultanze con abbracci dopo un gol, non si sputa e niente avvicinamenti esagerati all’arbitro.
Stadio diviso in tre zone, in totale massimo 300 persone, in ogni area non più di 130 in contemporanea e fasce temporali di presenza. Eccole: interno stadio/zona tecnico-sportiva (per esempio campo e spogliatoi), tribune-area media/tribuna stampa ed esterno stadio (Tv compound e parcheggi). Il gruppo squadra della società ospite non deve superare le 60 persone per A. Delle 300 fanno parte 22 titolari, 24 riserve, 4 match analyst, 8 delegati ospiti, 1 medico, 10 del servizio sanitario, 10 giornalisti carta stampata, 10 fotografi, 65 produzioni tv e 20 licenziatari Tv.
L’arrivo allo stadio di ciascuna squadra con due pullman sanificati, ingressi scaglionati: prima gli arbitri, poi gli ospiti e infine i giocatori di casa a cui è consigliato anche l’uso di auto proprie. Spogliatoi allargati e separati tra titolari, riserve e portieri: vietate maniglie e vasche idromassaggi. All’ingresso allo stadio tutte le persone che non appartengono al gruppo squadra dovranno effettuare controllo della temperatura e produrre una autocertificazione che attesti di non avere avuto sintomi Covid-19. Ricognizioni separate (per minuti e zone) sul campo per le squadre. Riduzione delle telecamere e gare con riprese standard con 10-13 telecamere. Zona mista e working area chiuse. Sulle panchine ci sarà distanziamento con aggiunta di postazioni o sedie al coperto. Doppia sala anti-doping e alla fine partenza separata.
A cura di F. Fanelli (CdS)