La stagione chiude il 31 agosto ma gli accordi tra società e quelli con i calciatori valgono solo fino al 30 giugno contratti. Con prestiti e svincolati un patto per due mesi. Dal Ninja a Kulusevski e Petagna in campo solo per il club attuale. Però va formalizzata un’intesa.
La Fifa se ne sta occupando, ma difficilmente riuscirà a trovare una soluzione a livello internazionale, fermo restando che non potrebbe neanche imporla. L’Italia sta allora affrontando per conto suo il problema per limitare i danni. C’è un vuoto normativo lungo 62 giorni da colmare. La stagione è stata prorogata fino al 31 agosto ma molti contratti scadranno il 30 giugno. Parliamo dei calciatori in prestito “secco” destinati, a giochi regolari, a tornare alla base a fine stagione ma anche di quelli che sono all’ultimo anno di contratto. Prossimi a svincolarsi a parametro zero.
Nel primo caso, a scadere sono due accordi: quello tra le due società per il prestito e quello tra il calciatore e l’attuale club sulla parte economica. Nel secondo caso, il 30 giugno cesserà semplicemente il contratto di lavoro calciatore e società. Con la chiusura della stagione spostata al 31 agosto viene esteso automaticamente il tesseramento per altri due mesi. Chi è in prestito o è in scadenza, in buona sostanza, può continuare a giocare fino a quella data solo per il club attuale, a patto di mettersi d’accordo sulla parte contrattuale. Senza questa intesa, resterebbe altri due mesi a guardare. Questo perché la variazione di tesseramento (che serve tanto per i nuovi acquisti quanto per i rientri per fine prestito) non può essere effettuata prima dell’1 settembre, quando inizierà il calciomercato 2020-21. Fonte: CdS