In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Marco Branca, ex direttore sportivo Inter: “Giocare a porte chiuse? Sono d’accordo, è calcio vero comunque. Quando ci sono scudetti in ballo, professionalità da difendere, ci sono classifica, cose da fare. Giocare ogni tre giorni? Non è bello, sono tante partite e non è facile soprattutto ora che c’è stato uno stop prolungato. Potrebbero esserci infortuni in più, ma d’altro canto è una situazione anomala per tutti. Bisogna fare di necessità virtù, molte volte quando si hanno più partite ravvicinate, può essere utile mantenere alta la concentrazione rispetto agli altri. Da un punto di vista fisico magari ci sono più rischi, ma oggi ci sono giocatori che possono reggere questi ritmi, sono giovani e forti abbastanza. Primavera in campo? Sono dell’idea che molte volte, quando le cose sembrano svantaggiose, non lo sono realmente. Alibi e scuse non sono mai state parte della mia filosofia, io avrei soltanto affrontato con impegno queste partite. Credo che in questo momento storico, politicamente e praticamente, è importante pensare di riprendere. Avremo il mese di giugno per capire come andranno le cose dal punto di vista clinico, ma credo sia serio tentare di riprendere. Bisogna essere intelligenti nel saper valutare tutto ciò che capita durante il cammino. Cessione Icardi? Sono decisioni prese in un momento storico. Lo prelevai io dalla Sampdoria a 13 milioni + 2 di bonus. L’ho vista come una naturale conseguenza rispetto a ciò che è stato fatto la passata stagione. Lautaro al Barcellona e Cavani all’Inter? Interviene la volontà dell’attore principale, Lautaro. Se vuole rimanere, lo preferirei dal punto di vista sportivo, ma non conviene mai tenere un calciatore che non vuole restare. Cavani ha sempre fatto bene il suo dovere, anche se non ha più 20 anni, sono valutazioni che uno deve fare. Finché non vedo la firma, non ci credo”.