Enrico Castellacci: “Chiediamo la tutela del nostro ruolo”

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PROTOCOLLO, SCATTA LA RIVOLTA DEI MEDICI

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Sui medici delle società, l’anello più fragile del sistema calcio, cala la mannaia delle responsabilità legale e civile della ripartenza. La commissione medica della Figc sta riscrivendo il protocollo ma, come anticipato da Gravina, asseconderà ogni appunto mosso dal comitato tecnico scientifico della Protezione Civile. Ottenendo, così, l‘ok per la ripartenza degli allenamenti di squadra lunedì prossimo. Ma il punto sulla responsabilità penale dei medici sportivi (se viene nascosto un positivo si rischiano sino a 11 anni di carcere) fa scattare il campanello d’allarme. Per i malpensanti, è la polpetta avvelenata che il governo ha gettato nel piatto del calcio per costringerlo a fermarsi in autonomia. Ma non andrà così: Lega e Figc vanno perfettamente d’accordo, dovrà essere il premier Conte ad assumersi l’onere di bloccare definitivamente i campionati.

L’ALLARME

Secondo il professor Castellacci, presidente dei medici sportivi, i responsabili sanitari di alcuni club di serie B potrebbero presentare le dimissioni. «Serve un protocollo snello e semplice e questo non lo è perché non c’è tutela». Non è ancora certo che tutti i club siano in grado di riprendere lunedì prossimo, soprattutto tra i cadetti. D’altronde, si discute ancora di ipotesi e di scritto non c’è ancora nulla. I medici, che ieri sono stati tra di loro a lungo in contatto, non hanno mandato giù la scelta del Cts di gettare la croce di loro. Ma avevano da settimane fiutato il pericolo. Per loro la responsabilità va condivisa anche con il datore di lavoro, ovvero con il club. E anche con la Federazione.

E hanno inviato una lettera in serata a Gravina e Dal Pino: «Chiediamo la tutela del nostro ruolo senza l’aggravante di ulteriori responsabilità», è scritto. Vogliono chiarimenti: sono responsabili nel caso in cui nel loro gruppo si scopra un positivo o lo sono nel caso in cui non vengano adottate le misure chiave per evitare un contagio? Non è questione di poco conto, per figure professionali che sono prive di contratto federale. I medici preparano un documento congiunto: in molti spingono perché la Figc e la Lega ipotizzino l’introduzione di uno scudo civile e penale. 

I DUBBI AMLETICI

Il modello tedesco garantisce la possibilità di arrivare fino in fondo: isolare solo il contagiato. Lo applicano in Spagna e in Inghilterra. In Italia no. «Se c’è un positivo, la squadra per intero dovrà andare in quarantena e si ferma il campionato», dice il sottosegretario alla Salute Zampa. E salta tutto. Ovvio, in questa fase (e il protocollo di cui si sta parlando riguarda solo la fase-2 e non le partite) l’isolamento per tutti non ha conseguenze. Ma dopo non sarà così. Fonte: Il Mattino

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