SICUREZZA
L’Aic ribadisce che la maggior parte dei giocatori vuole riprendere a giocare ed è favorevole a completare il campionato, ma tutti sono d’accordo nel farlo con la massima attenzione al protocollo di sicurezza. «Il nostro ruolo è monitorare e non c’è bisogno di ribadire che la salute è il primo bene da tutelare in questo momento». Un altro punto focale del loro programma riguarda l’utilizzo dei tamponi ed esami del sangue. I giocatori non vogliono sentirsi privilegiati rispetto al contesto della città in cui vivono, non c’è l’intento di sottrarre tamponi ai cittadini che aspettano da tempo di essere controllati. Il terzo tema programmatico è relativo al contagiato: «Come trattare un giocatore quando viene trovato positivo? E’ chiaro che se in quarantena andrà tutta la squadra c’è questo problema. Cosa vuole l’Aic? Ci dobbiamo affidare agli esperti, al CTS. Noi come sistema sportivo abbiamo una grandissima responsabilità e dovremo farci trovare pronti a ripartire però non dipende da noi», ha ribadito il vicepresidente Calcagno nel corso dell’intervista. Fonte: CdS