ESCLUSIVA – Gigi Pavarese: “Il Napoli? Sono stato un ragazzo fortunato e auguro il meglio al club di De Laurentiis”
All'interno l'intervista all'ex d.s. di Napoli, Torino e Modena
Ogni giorno ci sono continui aggiornamenti dai rappresentati del calcio, del comitato scientifico e del Governo per capire se ci sono le condizioni per ripartire a livello agonistico. Nel frattempo i club sono sempre attivi sul mercato per cercare di accontentare i propri allenatori. Di questo ma anche un ricordo del ragazzo di 19 anni scomparso un paio di giorni fa per un aneurisma Andrea Rinaldi, ilnapolionline.com ha intervistato l’ex d.s. di Napoli, Torino e Modena Gigi Pavarese.
Un paio di giorni fa è morto a soli 19 anni per aneurisma Andrea Rinaldi ex Atalanta e del Lugano. Un pensiero per questa giovane vita spezzata. “Non si può morire a soli 19 anni per aneurisma, sono davvero affranto per questo ragazzo. Mi stringo attorno al Lugano calcio e alla famiglia del giovane Rinaldi, è un dolore troppo grande, dov’è difficile trovare le parole, se non stringersi attorno alle persone che lo conoscevano ed essere al massimo della solidarietà”.
Questi saranno probabilmente i giorni decisivi per il calcio, se e quando si potrà tornare. Cosa ne pensi in merito? “Il protocollo redatto dalla Figc e dal comitato scientifico sportivo è molto chiaro, prima sedute individuali, poi test con i tamponi. Dal 18 Maggio allenamenti di gruppo, dove si starà in ritiro per 14 giorni. A 24 ore dalla partita si faranno altri test per capire se ci sarà o meno la positività del giocatore. E’ chiaro che non è semplice prendere una decisione, essendo uno sport di contatto, il rischio è elevato, però la strada intrapresa, potrebbe portare ad un ritorno in campo, ma siamo sempre nel campo delle ipotesi”.
In Germania e in Inghilterra invece si riprenderà a differenza dell’Italia. Come te lo spieghi questa differenza tra varie nazioni? “Non essendo un medico e un virologo, non saprei darti una risposta precisa su queste varie differenze. Quello ce posso dire è che in Italia si sta lentamente tornando alla normalità, rispettando le regole, tenendo le dovute distanze con indosso guanti e mascherine. Solo così si potrà andare avanti nel pieno rispetto delle regole”.
Per chi come te che sei direttore sportivo è difficile operare solo via skype o smart warking come ha detto Giuntoli del Napoli? “In effetti è difficile perché non c’è il contatto ravvicinato con la parte interessata, ma solo con Skype o smart warking. E’ chiaro che i club sono sempre attivi nel lavoro, cercando di accontentare gli allenatori per confermare la rosa e migliorarla per i prossimi anni. E’ un nuovo modo di lavorare e di vivere, in piena pandemia, però c’è sempre una prima volta”.
Il Napoli da pochi giorni è tornato ad allenarsi a livello individuale, mentre per due mesi in casa o in giardino. Si parla di una discreta condizione fisica. Cosa ne pensi? “Quando per due mesi non ti alleni al campo, ma lo fai in casa o in giardino, inevitabilmente i giocatori sono limitati nello svolgere attività fisica. Il 18 Maggio probabilmente quando ci sarà lavoro di gruppo, potremo capire a che punto è la condizione fisica dei calciatori”.
Cosa ti aspetti per il futuro da parte del Napoli? “Io come ho sempre detto, mi sento un ragazzo fortunato, sono stato sin da bambino tifoso del Napoli ed ho lavorato per il club azzurro ricoprendo diversi ruoli della società negli anni passati. Sono felice che il club di De Laurentiis abbia ricordato con un twitter lo scudetto vinto 33 anni fa. In passato il presidente era restio nel fare ciò, vuol dire che sta cambiando qualcosa. Ovviamente auguro al Napoli di poter tornare ai fasti dei tempi passati, avrebbe sicuramente meritato quel terzo scudetto due anni fa, ma per quella maledetta notta di Milano, è sfumato sul più bello”.
Intervista a cura di Alessandro Sacco