Langella: “Se il Governo paga il protocollo, siamo pronti a ripartire”
In diretta a ‘Punto Nuovo Sport Show’, trasmissione con Umberto Chiariello in onda su Radio Punto Nuovo, è intervenuto Andrea Langella, presidente Juve Stabia: “La nostra posizione è chiara e concreta: non ci sono le possibilità affinché riprendiamo. A livello strutturale ed economico, ci viene chiesto uno sforzo che pochissime squadre di Serie B sono in grado di sostenere. Come Lega rappresentiamo il 6% degli introiti, non sono niente ed il protocollo è troppo restrittivo. C’è un elevato margine di rischio per il gruppo squadra, sarebbe impossibile mantenere fuori e dentro il campo il distanziamento sociale. Per applicare il protocollo – ripeto – ci sarebbe bisogno di uno sforzo economico che non tutti sono in grado di sopportare. C’è un ultimo punto da non prendere sottogamba: in caso di “infortunio sul lavoro” dovrebbero andare sotto indagine un numero non indifferente di persone. Se le condizioni sono più accettabili, sono il primo a dire di voler ripartire, la Serie A deve certamente ripartire, ma la Serie B è ancora molto lontana da quel mondo. Se lo Stato interviene economicamente e se il Governo si prendesse carico della responsabilità di ciò che accade, rispettando il protocollo, siamo pronti a partire. C’è di mezzo tutto il discorso della passione, l’entusiasmo c’è, la nostalgia si sente, i tifosi sono una risorsa imprescindibile. Rischio perdite? Abbiamo già visto come si sta muovendo la LegaPro, intravedo un movimento negativo. Le risorse diminuiscono, il mercato ha grosse perdite e ciò riflette sui ricavi del mondo dello sport. La Lega B dovrebbe tornare a lavora ancor più per lavorare come una volta, per avere un punto in più, perché c’è troppo distanziamento con la Serie A. Il rischio di non riuscire ad iscriversi al campionato è reale, una soluzione, un aiuto potrebbe essere il salary cap”.