Il vicepresidente dell’AIC, Umberto Calcagno, ha rilasciato alcune dichiarazioni a proposito del momento di emergenza del calcio italiano: “L’importante è riprendere a giocare, ovviamente garantendo la sicurezza necessaria. Solo così si può pensare di tamponare la crisi che si è venuta a creare. Poi però bisogna cambiare la struttura del nostro calcio. Il calcio italiano è quello che tra i principali Paesi europei distribuisce meno ai più piccoli. Sia in termini di quanto la Serie A retrocede alle divisioni inferiori: e sia per quel che concerne la forbice tra quanto incassano i top club e le società piccole in Serie A”.
Sul taglio degli stipendi: “Posso capire che i top club possano chiedere la sospensione di alcune mensilità a star milionarie, ma noi abbiamo società minori che vogliono che i propri dipendenti si taglino almeno due mensilità su quattro. Quando per chi guadagna 2.500 euro al mese non percepire una mensilità è un sacrificio già non da poco. Sicuramente daremo vita a un fondo solidaristico insieme con la Figc e spero che possano aderire altre componenti del calcio come le leghe di Serie A e Serie B”.