Tommasi: “Non sono stati mesi di riposo, ma di lavoro casalingo”

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La verità, insomma, è che i giocatori hanno il timore di andare incontro ad una fregatura. Al momento, infatti, non ci sono date né per la ripresa degli allenamenti di squadra e nemmeno per le partite. Anzi, esiste la possibilità che la stagione non venga nemmeno terminata. In quel caso, come ormai noto, i club non vorrebbero pagare i calciatori per i mesi di inattività, essendo mancata la prestazione.

Già, ma allora come verrebbero trattate le 2 settimane tra il 4 e il 18 maggio?

La risposta, secondo gli atleti del pallone, sta appunto in quella lettera. Ma intervenuto a “Fase Pier”, Tommasi, presidente dell’Aic, ha anche avvisato che gli ultimi «non sono stati mesi di riposo per i calciatori, ma di lavoro casalingo. I muscoli si sono comunque rafforzati ma poi bisognerà vedere come risponderanno sul campo. Bisogna tornare in campo in condizioni perfette. Devono essere tutti in sicurezza, non solo i calciatori ma ogni addetto vicino alle squadre». Fonte: CdS

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