Retroscena – “Orsato e l’audio che scomparve”. Ne parla l’ex Prefetto Pecoraro
Giuseppe Pecoraro è stato a capo della Procura federale dall’agosto del 2016 fino allo scorso dicembre. Quando si è dimesso all’improvviso. Nella sua lunga intervista rilasciata a Il Mattino tratta un delicato argomento. La gara Inter/Juve
Visioni diverse? «Io non riesco a capire come gli arbitri, che per me sono come un giudice, come un tribunale, al di sopra delle parti, facciano parte del Consiglio federale e quindi del potere esecutivo. Se ci sono loro, ci stiano anche i medici sportivi e via dicendo».
Da come parla, sembra uno che poteva anche andare via prima di dicembre. «Ci sono stati momenti complicati, ma è stata la direzione di Orsato in Inter-Juventus che mi ha portato ad avere delle tensioni con il mondo arbitrale. Avevo avuto degli esposti, sottoscritti, di associazioni, tifosi, organizzazioni sul suo operato e per non sbagliare chiesi anche ai miei vice se era il caso di aprire o no un procedimento. Io non credo che avremmo trovato prove di malafede e chiesi all’Aia prima e poi alla Lega, ai soli fini conoscitivi, i dialoghi audio-video tra Var e arbitro di quella partita. Insistetti: fateceli consultare, altrimenti che Procura federale siamo? Ce li diedero solo a inizio del campionato successivo. Ma lì ci fu la sorpresa».
Quale? «Apriamo il file e l’unico episodio in cui non c’è audio registrato era l’unico che ci importava: quello tra Orsato e il Var che aveva portato alla mancata espulsione di Pjanic. C’erano i colloqui di tutto tranne che di quello».
Chiese il motivo? «Subito. Mi dissero che non c’era e basta. Io sono certo che non ci sia stato dolo, ma ero obbligato a procedere, anche perché dovevo dare delle risposte a quegli esposti. Alla fine ho archiviato. Ed è per questo che c’è bisogno di maggiore trasparenza».
La Redazione