Alemão: “La monetina? Sacchi, ora basta non dica bugie”
Il mediano brasiliano ex Napoli mette a tacere le illazioni dei milanisti
Forse per alcuni è diventato più noto per la vicenda della monetina a Bergamo,Banalmente, o ormai anche ritualmente, Alemao viene accostato alla monetina. «E so che non è possibile evitare quel riferimento: è scritto nella Storia. Dove però c’è anche altro da andare a leggere: per esempio che quell’episodio, aritmeticamente, è ininfluente, perché seppure non ci avessero assegnato la vittoria a tavolino come avvenne, noi saremmo stati campioni d’Italia, con un punto di vantaggio sul Milan. Non avevamo bisogno di quella decisione, ma c’erano regole precise all’epoca. E io fui colpito».
Però le allusioni continuano: e sono passati trent’anni. «Non posso farci niente e le dico di più, non me frega niente poi tanto di quello che dicono. Conosco me stesso e so com’è andata. E poi rileggo la classifica e cancello tutte le cattiverie che gratuitamente vengono sparse, cercando di cancellare la memoria: Napoli primo, pure se fosse stato confermato lo 0-0 di Bergamo. Lo scudetto è nostro, lo abbiamo conquistato e meritato e se mi fermo a pensare al gol di Bologna o a quello di Stoccarda o a quelli che feci o alle feste per quei successi, posso soltanto affermare di essere stato dentro una favola meravigliosa».
Dice Sacchi, in un libro uscito di recente in Italia, che lei, incontrandolo a Madrid, nella sede del Real, quasi si scusò per quel gesto… «Questa è una colossale bugia ed ho il dovere di smentire Sacchi. Non avevo nulla da farmi perdonare, perché io non ho alterato la realtà: il dolore alla testa l’ho avvertito io, il taglio l’ho subito io. Immagino sia complesso dover riempire un libro, si devono inserire argomenti che facciano sensazioni, elementi che possano attirare l’attenzione: ma confesso che pensavo di essere al cospetto di una persona più intelligente. E mi rattrista che non sia così».
La Redazione