TAGLIO STIPENDI, NESSUN ACCORDO IN LEGA
E così si affronterà anche il tema degli stipendi. Questione decisiva insieme ai protocolli. E non è un caso che a oggi nessuno accordo di taglio di stipendi dei giocatori, secondo il CdS, sia pure annunciati, sia stato depositato in Lega: la sicurezza nei posti di lavoro, i termini con i quali i calciatori lavoratori saranno tenuti a rispettare certe prescrizioni, le norme sulle gare e sui possibili contagi rappresentano materia piena di incognite.
Se le fatture di Sky rappresentano l’ossigeno, la questione che minaccia di bloccare il meccanismo vitale, è relativa alla ripartizione dei diritti ed è stata sollevata dal presidente del Brescia, Massimo Cellino. A dodici giornate dal termine la ripartizione basata sull’attuale risultato sportivo è congrua? E che succederà se sulla base di questa ripartizione si otterranno prestiti che poi dovranno essere ridiscussi per un diverso calcolo delle quote spettanti a ciascun club? Cellino chiede di bloccare tutto. Le capacità di mediazione politica non mancano e nemmeno i tavoli: Sky e gli altri soggetti proprietari della piattaforme pensano comunque di rinegoziare gli accordi per un prodotto che non è più lo stesso, la politica, forte del merito acquisito con l’azione di Conte, immagina di poter chiedere a Sky (stavolta con successo), come sta accadendo in Inghilterra, di poter trasmettere qualche partita in chiaro e offrire un’altra possibilità di mediazione.