I 4 punti che la Serie A dovrà risolvere per la ripresa

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Incubo fallimenti se la Serie A si ferma

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Non concludere il campionato porterebbe al tracollo finanziario numerosi club: tutti gli scenari.

Ripartire per… non sparire. La Serie A non ha dubbi: accettare di non concludere questo campionato porterebbe a sparire alcune delle società. A confermarlo ci sono non solo le preoccupazioni di certi proprietari, ma anche un’approfondita indagine economica che certifica l‘impatto devastante che avrebbe sui bilanci il non tornare in campo. Ecco perché già da domani la Lega continuerà a insistere sulla linea già espressa chiaramente dal presidente della Figc Gravina: no a una Serie A a 22 squadre frutto di 2 promozioni dalla serie cadetta e di 0 retrocessioni.

Il campionato sarebbe riequilibrato già nel 2021-22 con 5 retrocessioni da decretare nel 2020-21, ma nell’anno degli Europei non sarebbe facile giocare 4 giornate in più. Oltre alle coppe europee e alla Coppa Italia, e chiudere entro l’1 giugno. Tutte le squadre di A hanno votato per la ripresa del torneo e si sono presentate con questa linea compatta di fronte al ministro. In realtà ci sono diverse società che gradirebbero (eufemismo) avere certezze su alcuni punti:

1) date e luoghi in cui verranno disputate le partite,

2) come comportarsi in caso di nuovi contagi o ancora peggio di nuovo stop del campionato,

3) prolungamento dei contratti in scadenza il 30 giugno (prestiti e parametri zero),

4) tagli degli stipendi ai calciatori che per 2 mesi non hannolavorato. Fonte: CdS

 

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