PRESI PER IL COLLO
Evidentemente, però, non potrà essere dell’entità prospetta da Sky, ovvero 255 milioni. Cifra a cui andrebbero aggiunte pure le quote per Dazn e Img, per un totale di 440 milioni. Proprio i numeri ritenuti eccessivi, insieme alla tempistica della lettera, hanno fatto infuriare i presidenti. Si sono sentiti presi il collo, legando la mossa della tv di Santa Giulia alla scadenza del 1° maggio. Che, a loro giudizio, doveva e deve essere rispettata a prescindere, rinviando la prosecuzione delle trattative sullo sconto ad una fase successiva, ovvero al momento in cui ci sarà più chiarezza sulle prospettive o meno di ripresa delle partite. Tanto più che per l’applicazione dell’eventuale sconto si era sempre parlato della prossima stagione, lasciando inalterata la cifra da pagare per quest’annata.
RADICAMENTO SOCIALE
Ad ogni modo, la Serie A dovrebbe riunirsi già domani e anche per parlare di diritti tv. Il tema di base però sarà quello degli aggiustamenti necessari per il calcolo della quota legata al cosiddetto “radicamento sociale”. Si tratta del 22% dell’intera torta dei ricavi ed è in parte legata all’affluenza degli stadi ed in parte all’audience televisiva. Le “porte chiuse” e la scontata modifica delle finestre di gioco hanno alterato lo scenario, rendendo necessari dei correttivi, invocati soprattutto dai club medio-piccoli. C’è anche il nodo di Dazn, i cui ascolti non sono raccolti dall’Auditel. Nella scorsa stagione è stato applicato un coefficiente, che ora alcune società non ritengono congruo. Al momento si lavora alle possibili soluzioni, poi si andrà al voto per approvare le modifiche.
SCENARI
Manca solo una settimana ed è ragionevole credere che fino a quel momento non ci saranno novità. Ogni discorso, comunque, è strettamente collegato a ciò che accadrà del campionato. Nel senso che, se riprenderà, ormai la Lega ritiene di non dover più venire incontro ai broadcaster. Potranno trasmettere le partite che mancano e quindi non hanno motivo per avere sconti. E non può reggere il fatto che per le giornate restanti ci saranno più turni infrasettimanali e che cambieranno le finestre, come invece ha sottolineato Sky. C’è, però, anche l’ipotesi che il campionato possa non ricominciare. E’ solo in quel caso che il tavolo potrebbe riaprirsi. Ma dipenderà anche da come evolveranno le trattative con i calciatori per gli stipendi e con il Governo per gli aiuti. In sostanza, se la Serie A non sarà soddisfatta di quanto ottenuto, di sicuro non concederà nulla ai broadcaster, altrimenti ecco che i margini per uno sconto potrebbero spuntare di nuovo fuori. Fonte: CdS