E mica è poi così certo che sfileranno i titoli di coda…Perché il calcio, persino se «fermo», non concede quando esce dal campo ed entra in quella zona così poco comfort che è il mercato, dove vale tutto ma anche, sistematicamente, obbligatoriamente, l’esatto contrario. La storia è nota: Arkadiusz Milik ha un contratto che andrà in scadenza nel giugno del 2021 (o al termine della prossima stagione).
Il Napoli gli ha offerto il rinnovo, su cifre rispettabili, robuste, come possono essere quattro milioni netti all’anno. Risposte interlocutorie ce ne sono state, sino a quando il polacco non ha invocato il time out, perché c’è un mondo intorno a sé che si muove. Milik ha venticinque anni, ne compirà ventisei nel momento in cui si ritroverebbe (e non accadrà) a parametro zero, piace in Inghilterra, in Germania e in Spagna, vive nella condizione di chi – potendosi liberare tra dodici mesi o qualcosa in più, mal che vada – può alimentare nuovo interesse.
Ma ha comunque voglia di aspettare altro: perché se, per esempio, Mertens – che è l’uomo che gli ha fatto «ombra», del quale ha stima e dal quale è sinceramente rispettato – non dovesse restare, allora si potrebbe persino costruire uno scenario invitante.
Cielo azzurro
Le voci si diffondono, appartiene persino alle regole, però David Pantak, il procuratore di Milik, le soffoca con immediatezza e allunga una mano verso il Napoli, con il quale i rapporti sono ottimi: «Ci sono rumors, alcuni anche irrispettosi nei confronti del Napoli. Sono in continuo contatto con Giuntoli e la nostra conversazione sul rinnovo continua. Quando questo periodo legato all’emergenza del virus finirà, ci incontreremo e proveremo a trovare una soluzione. E solo nel caso non ci riuscissimo, ne penseremo un’altra da condividere per il bene della società e del calciatore». E quindi, largo all’opzione-1: ritrovarsi ancora insieme. Fonte: CdS