FIGC – Il protocollo prevede tamponi e test: club preoccupati
Non sarà semplice, non lo sarà affatto. Ma c’è da dire che le difficoltà ci saranno per tutte le imprese, non solo per quelle “calcistiche”. Il protocollo sanitario varato dalla Figc però tutt’ora spaventa parecchie società e molte di queste (tutte o quasi) sono convinte che metterlo in pratica alla lettera sia complicato oltre che economicamente oneroso. Ecco perché sul protocollo sanitario c’è la volontà di “lavorare”. Come? Il Governo si è impegnato a fornire al calcio, che secondo l’esecutivo ha una valenza sociale, i tamponi e i test sierologici necessari per la ripresa in sicurezza, ma se si arrivasse a un’intesa per sostituire i tamponi con i test molecolari, che dal 29 aprile dovrebbero essere validati e reperibili facilmente (danno una risposta nell’arco di poche ore), il quadro già migliorerebbe e il “vademecum” sarebbe meno stringente.
CdS