RIFLESSI FUTURI
Da questo mostruoso conteggio di 34 trofei da assegnare in un anno abbiamo escluso – volutamente – le partite che varie Nazionali, che saranno impegnate nella Nations League e nelle qualificazioni al Mondiale. A proposito: in tutta questa giostra prenderà forma – causa forza maggiore – la proposta avanzata un paio di anni fa dai grandi club. Niente più amichevoli.
D’altronde: incastrare un’amichevole nel menù di questa gigantesca abbuffata equivale a chiedere un cannolo siciliano tra il primo e il secondo, tra i ravioli di ricotta e spinaci e un polpettone al forno con contorno di patate. Non è il caso, suvvia. (Considerazione a margine: non ci si allenerà più, non ci sarà più tempo, si giocherà e basta, e chissà che calcio vedremo, di sicuro meno muscolare, forse persino più votato alla tecnica individuale, chi lo sa).
Sappiamo infine che quello che andremo a vivere sarà un campionato concentrato, una spremuta ottenuta stritolando l’arancia-calcio fin quanto possibile: è il modo in cui il sistema cerca di (ri)trovare un equilibrio dopo l’emergenza. E’ un centro di gravità, rischia di essere permanente. Segnatevi queste date: 21 novembre e 18 dicembre 2022. E’ la bolla temporale dentro cui – per la prima volta nella storia – si giocherà il Mondiale in Qatar. Un torneo che inevitabilmente falserà la stagione calcistica di quell’anno. La interromperà nel mezzo. La lascerà sospesa, tra un prima e un dopo. Ma ci sarà tempo per pensarci. Fonte: CdS