CONTI IN TASCA
Le discussioni recenti spiegano perché molti club vogliono terminare l’attuale campionato a qualsiasi condizione: in caso di stop totale, le società di Serie A rischiano di perdere 225 milioni. Duecentoventicinque milioni è ciò che resta dell’ultima rata dei diritti (163 da Sky, 62 da Dazn) che le emittenti si sono impegnate a pagare per l’attuale torneo. Sui contratti non esiste una penale in caso di annullamento delle manifestazioni a causa di una pandemia. Dunque, la questione resta aperta: pagheranno? E soprattutto, quando? La scadenza è fissata a maggio, ma tutti hanno la sensazione che i bonifici non partiranno finché il pallone non tornerà a rotolare. Erogando 5 tranche sulle 6 previste, le televisioni hanno già versato l’83% dei 973 milioni previsti (780 da Sky e 193 da Dazn), a fronte di uno spettacolo che è andato in scena solo per il 67% (26 giornate su 38).
SCONTI
Ci troviamo di fronte a tre vasi comunicanti: società, pay tv e abbonati. Se i club non producono lo show, le televisioni ovviamente non vogliono pagarlo ma di conseguenza gli spettatori – non fruendo del servizio – potrebbero chiedere un rimborso. Ricominciare, quindi, è un bene per tutti. Queste entrate pesano per il 40% sui bilanci delle società italiane (molte hanno già chiesto alle banche anticipi sui contratti di Sky e Dazn), mentre i ricavi da stadio non superano il 10%. L’obiettivo comune è coccolare i clienti più fedeli in astinenza da partite ed eventi live. In quest’ottica Sky ha attivato una riduzione di 15,20 euro al mese per chi fruisce dei pacchetti “Calcio” e “Sport” fino al 31 maggio. Anche Dazn ha lanciato lo “sconto Coronavirus” (da richiedere entro il 4 maggio): 30 giorni di visione gratuita e il mese lo sceglie l’utente. Entrambe, nel frattempo, lanciano quotidianamente nell’etere nuovi format, approfondimenti, interviste esclusive e momenti nostalgia. Fonte: CdS