Parla l’avvocato Calcagno vice presidente dell’AIC (Ex calciatore Avellino e Benevento):
La base dell’Aic è compatta nel voler tornare in campo?
«Non ci sono differenti correnti di pensiero, ripartire è un obbligo di sistema. Noi siamo uomini di campo, sappiamo quanto vale tornare a giocare: lo dobbiamo a noi stessi e al calcio».
Alla ripresa i medici sportivi chiedono di far sostenere di nuovo la visita di idoneità a chi è stato contagiato dal Covid-19. I calciatori sono d’accodo?
«Noi andiamo oltre: visite di idoneità obbligatorie per tutti, come si fa a inizio stagione. Con esami ulteriori per chi ha avuto il Covid-19, visto che non sappiamo quali conseguenze può portare nell’immediato. Stiamo parlando di atleti professionisti che devono spingere le loro prestazioni al massimo livello».
C’è chi suggerisce di sottoporre le squadra al tampone prima di ogni gara.
«Ci sono varie situazioni che stiamo valutando, ma misure di questo tipo stridono con la normalità che auspichiamo. Lavoriamo per una ripresa in massima sicurezza degli allenamenti, che devono partire con una data uguale per tutti, nel rispetto di una parità competitiva».
La Premier pensa di chiudere con una formula da “mondiale”: tutte le squadre in una stessa location, blindate negli alberghi, giocando in pochi campi neutri.
«Da noi sarebbe impossibile, per un problema di impiantistica: non abbiamo investito nelle strutture».
In queste ore si discute su come aggiornare le scadenze per il rilascio delle licenze per le iscrizioni ai campionati. Un altro indizio che si lavora per la ripartenza…
«E sarà giusto che la Figc effettui ancora controlli efficaci, servirà il giusto compromesso tra l’emergenza e la regolarità dei futuri campionati. Abbiamo le responsabilità di non far iscrivere quei soggetti che, anche in buona fede, non riuscirebbero poi a pagare gli stipendi».
Cosa farà appena saranno revocate le misure restrittive per il Coronavirus?
«Non penso che prenoterò il campo per una partita di calcetto, per quello bisognerà aspettare un po’. Salirò sulla bici con mia moglie Francesca e le nostre tre figlie e pedalerò fino al mare». Fonte: CdS