L’idea è quella che abbiamo anticipato ieri ovvero «la Costituzione di un fondo assistenziale destinato al sostentamento di queste situazioni di precarietà». A questo dovranno partecipare tutte le parti in causa, dalla Figc alle Leghe passando per l’Aic, e una percentuale degli stipendi “tagliati” ai giocatori dovrà finire nel fondo che eventualmente sarà utilizzato anche in futuro, sempre per i calciatori che guadagnano meno. Questi ultimi, grazie alla richiesta della cassa integrazione presentata dalla Figc all’esecutivo, potrebbero essere aiutati anche con la cassa integrazione dal Governo. Fonte: CdS