I bilanci della Serie A piangono: Il sistema è fragilissimo

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Sistema-pallone fragile, conti già in rosso. Il Covid-19 avvicina lo spettro della crisi. Gli equilibrismi per chiudere i bilanci peseranno sui rendiconti dei club. Con il rischio fallimento.

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L’industria del calcio rischia, più di altri comparti economici, di soffrire l’impatto negativo dell’emergenza Coronavirus, nonostante la presenza di molte società controllate da fondi d’investimento, holding e investitori internazionali. Lo stop dei campionati ha messo a nudo la fragilità economica dell’intero sistema. Il peso dei debiti (preesistenti alla crisi sanitaria) costringe le società a pericolosi dribbling contabili. Finanza creativa e plusvalenze rischiano di essere utilizzate, in misura massiccia, proprio per far quadrare i bilanci a fine stagione.

Se si analizza la serie storica 2012-2019, in appena sette anni sono state generate, in Serie A, plusvalenze per complessivi 3,76 miliardi di euro. Una cifra “monstre” che misura la crescita di questa leva di bilancio troppe volte attivata per riequilibrare i conti (tanto dei grandi club, quanto delle piccole e medie realtà).


Soprattutto, la massima serie rischia di essere penalizzata, perché, ancor prima dell’esplosione del contagio, lo stato di salute dei conti (partendo dall’analisi dei bilanci dei club) presentava diversi elementi di criticità. Nel 2018/19 l’industria del calcio infatti ha generato un valore di produzione superiore ai 2.7 miliardi di euro. L’esposizione debitoria sul sistema bancario (oltre che nei confronti dei fornitori), ha raggiunto numeri molto preoccupanti: si stimano impegni economici per 2,4 miliardi, con costi complessivi, in seno al comparto, pari a 3,5 miliardi di euro.
Fonte: CdS

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