FATTORI DI RISCHIO
C’è una differenza profonda tra i numeri della provincia di Bergamo (5.869 contagiati, il dato massimo in Italia) e quelli della provincia di Napoli (463). Si ragiona anche su questi dati «che ci portano a pensare che il trend di contagiati sia aumentato per la transumanza da Nord a Sud nelle scorse settimane», sottolinea il dottor Esposito.
Dunque, non per altri e precedenti fattori. Si dovrebbe ragionevolmente escludere che possano aver inciso i contatti tra i 45 mila presenti alla supersfida Napoli-Barcellona, non replicata nella scorsa settimana al Camp Nou perché l’Uefa ha – tardivamente – deciso di bloccare le partite di Champions ed Europa League, dopo avere invece fatto giocare l’Atalanta a porte chiuse in casa del Valencia, che ha poi riscontrato il 35 per cento di tesserati contagiati.
«La vicinanza tra le persone allo stadio è sicuramente un fattore di rischio: è capitato anche a me di beccare il raffreddore perché il mio vicino era raffreddato ma era ovviamente un tipo differente di virus. Con un ragionamento a posteriori si può ritenere che dovessero essere chiusi i luoghi di aggregazione, non soltanto gli stadi: la decisione politica è arrivata dopo perché in quei momenti non si percepiva il rischio così come si è poi manifestato», spiega il dottor Esposito. Fonte: Il Mattino