Diritti tv, sta per nascere l’asse  fra i broadcaster e le società

Allo studio adesso c’è l’ipotesi di uno “sconto”  da parte della Lega per un’assicurazione sul periodo 2021-24

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E se il campionato non dovesse più riprendere, cosa ne sarà dell’ultima parte dei pagamenti per i diritti tv? Beh, stando ai contratti stipulati, né Sky né Dazn e nemmeno Img, che li ha acquistati e li distribuisce all’estero, possono rifiutarsi: non ci sono appigli o margini negli accordi stipulati con la Lega, devono versare quanto dovuto. La questione, però, non può esaurirai qui. Perché è chiaro che lo stop comporta dei danni anche per i broadcaster. Che, in parte, potrebbero essere ridimensionati se si trovasse il modo di tornare a giocare. Ma in questo momento è lo scenario più cupo che deve essere preso in considerazione, trovando il modo per cui le conseguenze peggiori non finiscano solo da una parte. Del resto, calcio e tv sono funzionali l’uno alle altre. I club, infatti, riescono a sostenersi solo grazie ai ricavi per i diritti tv. E le televisioni hanno proprio nel calcio la loro “killer application”, vale a dire che la gente si abbona quasi esclusivamente per vedere le partite. Insomma, in un momento del genere, occorre venirsi incontro. Fonte: CdS

Factory della Comunicazione

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