Sette tavoli di lavoro. I presidenti della Lega di Serie A non sono ancora in grado di dire che impatto avrà sul calcio. Anche perché, al di là di ogni cosa, sanno bene che il 3 maggio è una data indicativa per la ripresa del campionato. E che, probabilmente, ci vorrà almeno un’altra settimana (se non due) per tornare a giocare. E a porte chiuse, s’intende. Non si sa ancora, dunque, quanto saranno in rosso i conti delle società ma ieri, nella riunione delle 12, i 20 presidenti hanno concordato sulla ipotesi di far slittare il pagamento dello stipendio di marzo ai calciatori.
Solo una opzione, tra le tante, in un momento in cui le società medio-piccole hanno l’acqua alla gola. Non un blocco o una cancellazione, ma solo un differimento. I presidenti ne parleranno all’Aic la prossima settimana e hanno dato l’incarico di affrontare la questione al presidente Dal Pino: con i sindacati c’è in ballo anche la faccenda della decurtazione dell’ingaggio annuo (da un minimo del 15 per cento a un massimo del 30 per cento per coloro che guadagnano oltre 1,5 milioni). Fonte: Il Mattino