L’UEFA deve decidere se abolire la sosta di giugno delle nazionali
RICHIESTE ALL’UEFA
Il sogno della Lega di far riprendere la A il 25 aprile. In un giorno simbolico per il Paese, non è stato del tutto abbandonato, ma è chiaro che le parole di ieri di Spadafora («Speriamo che sia possibile ripartire il 3 maggio, ma non lo darei per certo») hanno fatto abbassare di molto le quotazioni di questa ipotesi. Adesso si lavora soprattutto sulla soluzione 2-3 maggio. Tenendo ferma l’indicazione della Uefa di voler giocare tutti i turni delle coppe europei. Senza rinunciare alle sfide d’andata e ritorno neppure negli ottavi di Europa League (Inter-Getafe e Siviglia-Roma).
Serviranno dunque 20 finestre (12 giornate più una per 4 recuperi più 7 slot per arrivare alle finali di Champions ed Europa League), fermo restando che qualche aggiustamento potrà essere fatto a seconda del cammino delle italiane nelle coppe. Il tutto al netto della Coppa Italia e delle altre coppe nazionali che le Leghe oggi chiederanno di poter assegnare a luglio sforando il termine del 30 giugno.
Che vantaggio avrebbero? Un minor numero di calciatori in scadenza di contratto (rispetto a se si giocasse una giornata di campionato) e dunque la necessità di deroghe meno complicate. Non sarà l’unica richiesta avanzata: all’Uefa saranno sottoposte l’abolizione della finestra delle nazionali di giugno, dove sono programmati gli spareggi per Euro 2020 e qualche amichevole (alternativa una complicata riduzione da 10 a 7 giorni), e lo spostamento a luglio delle finali di Champions (27 giugno) ed Europa League (24 giugno). Fonte: CdS