ESCLUSIVA – F. Ponciroli (dir. Calcio2000): “Coronavirus? Fare previsioni per il rientro agonistico è difficile. A Sarri vietati gli alibi”

All'interno l'intervista al direttore di calcio2000

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Il mondo del calcio manda messaggi di solidarietà per la pandemia da Coronavirus e nel frattempo ci si augura che il numero di contagi possa diminuire nelle prossime settimane. Nel frattempo rinviato l’Europeo al 2021 e anche la Copa America, per dare ai campionati la possibilità di terminare la stagione agonistica. Di questo ma non solo ilnapolionline.com ha intervistato il direttore di Calcio2000 Fabrizio Ponciroli.

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Ci parleresti del mensile Calcio2000, quante persone siete in redazione, l’anno di fondazione e se parlate anche di altri sport? “Il nostro, come hai detto tu è un mensile, siamo un giornale che si occupa di calcio a 360 gradi, italiano e mondiale. L’anno di fondazione è il 1997, quindi tra i più anziani in circolazioni, in redazioni cinque persone, più diversi collaboratori. Di recente intervistai Sepp Maier, portiere della Germania degli anni ’70 in quel memorabile 4-3 a favore dell’Italia, quindi come potrai notare parliamo di calcio anche a livello internazionale“.

Il nostro giornale web si occupa da molti anni di calcio femminile, ti volevo chiedere se anche calcio2000 ne parla e pensi che possa essere arrivato il momento che passi al professionismo. “Sì il nostro giornale mensile ne parla, tanto che intervistiamo calciatrici di Juventus e Milan, a breve anche una giocatrice dell’Inter. Di recente ho intervistato Carolina Morace in una manifestazione a Montecarlo, proprio su questa tematica e lei mi disse che dalle parole dobbiamo passare ai fatti. E’ giusto che in Italia il movimento femminile diventi professionista, visto la crescita evidente fatto in quest’ultimo periodo e se lo meriterebbero per i sacrifici che fanno”.

In questo momento parlare di calcio sembrerebbe poco adatto visto la pandemia da Coronavirus, ma secondo te quando si potrebbe ricominciare a livello agonistico? “Premesso che fermare il calcio non è stato affatto semplice, visto gli introiti che porta come sport per tutto il paese, ma anche a livello mondiale. Detto questo, non si poteva fare altro, visto che stiamo attraversando un momento davvero delicato, non si poteva fare altrimenti. Anche rinviare di un anno gli Europei era ormai una scelta inevitabile. Quando si potrà riprendere? Fare previsioni ad oggi è molto difficile, fino a quando i contagi non diminuiranno in maniera drastica, non si potrà tornare al calcio e agli sport in generale in tempi brevi. Possiamo ovviamente sperare di fissare delle date, in attesa che la pandemia passi in fretta e che si ritorni bene in salute. E’ giusto dire che finire la stagione congelando la classifica non sarebbe giusto per le squadre e per gli sforzi che stanno facendo, quindi si navigherà a vista in attesa che il tutto torni quanto prima alla normalità”.

Tu segui anche la Juventus quindi ti vorrei chiedere di Maurizio Sarri che a Napoli conosciamo bene. Secondo te perché tra le parti ancora non è scoccata la scintilla? “Prima di questa sosta forzata, per la prima volta si è vista la Juventus di Sarri contro l’Inter, con una sua identità tattica ed è questo che si chiede al mister. Il club bianconero vuole risultati e non ha certamente gradito le parole del tecnico quando ha usato nei dopo-gara gli alibi, termine che non si può sentire per un club che vuole solo vincere. Io penso che la sfida vinta contro i nerazzurri potrebbe essere una buona base di partenza, ma è evidente che tutto passa dalla sfida contro il Lione. Se la Juventus dovesse essere eliminato è evidente che il progetto Sarri salterebbe, perciò come spesso succede, sono i risultati a determinare le fortune o meno di un allenatore”.

Intervista a cura di Alessandro Sacco

 

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