Marco Van Basten, uno dei più grandi centravanti di fine anni ottanta, ancora una volta ha confessato la propria frustrazione: lo scudetto del ’90 vinto dal Napoli e mai metabolizzato dalla Milano rossonera. Ieri l’olandese ne ha fatto ancora cenno, rincarando la dose a distanza di trent’anni: Bergamo e Verona gli sono rimaste di traverso.
A BERGAMO E A BOLOGNA
«Eravamo in testa al campionato e loro giocavano a Bergamo. Ci fu il famoso episodio della monetina, una sceneggiata autentica, cento lire in testa ad Alemao e il massaggiatore del Napoli che lo obbligò a simulare un trauma». E’ stato questo lo sfogo dell’ex bomber.
Carmando, storico massaggiatore del Napoli d’oro, non ha mai cambiato la propria versione: «Feci la cosa giusta, un nostro giocatore venne colpito alla testa e io gli dissi di stendersi a terra per curare la ferita, quindi di cosa stiamo parlando?».
La scena non sfuggì all’arbitro Agnolin, che descrisse l’accaduto nel referto dal quale scaturì la vittoria azzurra a tavolino. Mentre Van Basten ancora si contorce, il protagonista del pomeriggio bergamasco ci ride su.
«Scudetto rubato? Questo è quello che pensano a Milano. Quando incontro un tifoso rossonero e parliamo di questa storia, mi diverto ancora tanto» ricorda Alemao, che dopo il fattaccio della monetina venne sostituito da Zola.
«Sul fatto che fui colpito in testa e che sentii dolore, nessuno può sostenere il contrario. Quelli del Milan ricordano solo la monetina ma non quanto accadde nella loro partita». Infatti mentre il Napoli pareggiava a Bergamo, il Milan soffriva a Bologna. E avrebbe perso se l’arbitro Lanese avesse convalidato la rete regolarissima di Marronaro. Palla oltre la linea di porta di mezzo metro, ovviamente non esisteva il Var e quindi niente gol. Fonte: Il Mattino