Gattuso ha scelto i suoi fedelissimi, anche se ADL vorrebbe maggiore rotazione

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LE SCELTE

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Adesso non si può dar torto a Gattuso. Fa bene lui a puntare su un gruppo e insistere. Basta con l’epoca del turnover a ogni costo, alle rotazioni che facevano perdere la testa a tutti e che servivano a far accumulare minuti e presenze in maniera incondizionata a l’intera rosa: c’è uno zoccolo duro e si insiste.

Gattuso non ha bisogno di dirlo: questa è la strada. Ringhio ha rimesso assieme i cocci di un Napoli che a dicembre era in frantumi. E sa solo lui cosa ha dovuto fare per rimettere le cose a posto. Ammesso che lo siano davvero del tutto a posto. De Laurentiis lo sa bene e gli è grato perché gli riconosce la difficoltà dell’operazione, conosce la polveriera che gli ha consegnato. Il suo punto di vista è noto a tutti: vorrebbe più rotazioni, non è un segreto, vorrebbe veder giocare di più gli ultimi arrivati.

Ma più di tutti, Lozano. Ma ora come ora, dove piazzare il Chucky? Certo, a Gattuso non sfugge che il fatto che il messicano abbia giocato titolare con lui solo con il Perugia (e per il resto abbia collezionato negli ultimi 2 mesi e mezzo un totale di 135 minuti) sia uno dei tasti dolenti di De Laurentiis. Un nodo che prima o poi potrebbe arrivare al pettine. È il giocatore più costoso della storia del Napoli, un investimento che Ancelotti ha convinto a fare e che adesso si fa fatica a inserire tatticamente.

Dove farlo giocare? Come vice Insigne? Ma lì c’è Elmas che ha convinto. E che dire di Meret? È il futuro del Napoli con i suoi 23 anni, è destinato a essere il numero uno per i prossimi 10 anni, ma Ospina è la risposta nell’immediato alle esigenze azzurre. E vista la determinazione mostrata con il Barcellona anche qui non ha torto. Di Lobotka, dopo qualche apparizione, si sono perse le tracce: investimento da 20 milioni, 4 partite giocate, in tutto 149 minuti, titolare solo con Lecce e Sampdoria, mai in campo per 90 minuti.

Anche qui. Mediana praticamente fatta, con i rilanci di Zielinski e Fabian e il boom dell’uomo scelto da Rino, Demme. Infine Politano: nelle gare che contano spunta sempre Callejon, c’è poco da fare. Anche l’altra sera in Champions ha deluso, ci ha messo tempo per capire che tipo di partita era.

LA RIVOLUZIONE

Insomma, il ricambio generazionale può attendere: al momento ci sono sempre Mertens, Callejon, Insigne, Ospina, Zielinski. Per quella grossa rinfrescata che hanno in mente in società, e per cui sono stati già spesi oltre 90 milioni di euro. Bisogna attendere tempi più tranquilli. Guardando dal punto di vista di Gattuso, bisogna aspettare e puntare sull’usato sicuro. Sulle certezze della vecchia guardia, nel senso di quelli che hanno l’età più alta. Fonte: Il Mattino

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