Insigne: “Gattuso e la fascia mi hanno responsabilizzato. Messi? Maradona è immenso”
Il capitano del Napoli non vede l'ora di giocare contro il Barcellona
La notte è fatta per sognare e ritrovarsi in quella favola già vissuta tra il Borussia e il Psg, il Liverpool e il Real Madrid, a disegnarsi il mondo racchiuso in una parabola tenerissima, sfruttata per arrivar alle stelle. Napoli-Barcellona non sa di partita, ma è uno stato d’animo che attraversa le tenebre e atterra in quella dimensione onirica in cui tra Diego e Messi compare uno scugnizzo, si chiama Lorenzo Insigne, come riporta il Corriere dello Sport, che stropicciandosi gli occhi prova a scrivere la Storia. Insigne in conferenza stampa
Lei dorme, Insigne? «Ci sto riuscendo, per fortuna».
Che sensazioni si provano, alla vigilia del Barcellona? «Direi sereno, anche se consapevole di affrontare una grandissima e il numero uno attuale del calcio mondiale».
Come ci arriva il Napoli alla serata magica? «Siamo reduci da una buona partita, a Brescia, nella quale siamo stati bravi a ribaltarla grazie a Gattuso. In campionato stiamo uscendo da un periodo difficilissimo, siamo riusciti a cogliere due successi in trasferta, però quella di stasera è un’altra cosa, perché la Champions ha il suo fascino».
Le differenze dove stanno? «Cambia l’avversario, l’atmosfera. Ma dobbiamo fare in modo che presto si arrivi a raggiungere lo stesso rendimento anche in campionato. Noi siamo quelli che hanno battuto il Liverpool e pareggiato ad Anfield ma che poi in campionato hanno lasciato una marea di punti con le cosiddette piccole».
Insigne, ma si può fare? «Si può fare. Però con attenzione, e ce ne vorrà tanto, serve la partita perfetta sia in fase offensiva che difensiva. Ci vorrà tanta concentrazione, qua e al Camp Nou. Bisognerebbe far gol al san Paolo e non subirne».
Messi a casa di Diego, uno strano e però piacevole effetto. «Per me il più forte al mondo. Con Maradona che resta il più grande di tutti i tempi. Diego è sacro, per noi, e paragoni non se ne fanno».
Sembra cambiato, recentemente. «Mi sento più responsabile con la fascia e sento Gattuso al mio fianco sin dal primo giorno in cui è arrivato: ha fatto discorsi che ci sono piaciuti e noi lo seguiamo».
I suoi gol, nelle sfide che contano, non sono mai mancati. «E’ chiaro che ci spero ma per me andrà bene anche se dovessimo vincere con rete di Ospina».
Il San Paolo è assordante. «Quell’urlo non mi abbandona mai, è da brividi. E avremo quarantacinquemila tifosi al nostro fianco, che non ci lasceranno soli».
Vietato aver paura. «Ma bisogna aver rispetto e tanto: però ce la giochiamo, come con il Liverpool. Ho visto il Barcellona contro l’Eibar, qualcosa ha concesso: dovremmo essere bravi a sfruttare gli eventuali errori. Ho letto ciò che scrivevano in Spagna, si diceva fossero in crisi: non mi è sembrato, sabato».
Questo 2020 può essere pieno di Insigne. «Viviamo alla giornata, ora c’è il Barcellona, poi ci sarà il Torino, poi la coppa Italia con l’Inter e a fine stagione l’Europeo. C’è tempo per pensare agli altri appuntamenti».
La Redazione