Elena Linari, una donna che gioca a calcio può diventare un simbolo
Al Tuscany Hall, di solito è riempito dal concerto di Subosonica o Marracasch, si è toccato il tema sul calcio femminile e in modo particolare delle calciatrice Elena Linari. La ragazza dell’Atletico Madrid è riuscita a portare in una serata centinaio e centinaio di persone, davvero eccezionale, se si considera i suoi 25 anni e che lo scorso anno con la sua squadra ha riempito il Wanda Metropolitano di 60 mila spettatori contro il Barcellona. In Spagna al paragonano a Gimenez, giocatore della squadra di Simeone, il soprannome invece della calciatrice dativa di Fiesole è Lina. Benvenuto al Linary Day dove una donna che gioca a calcio può diventare una star. “Cavolo quanti siete, non pensavo”. Con la Fiorentina sarebbe rimasta due anni, giusto il tempo di vincere uno scudetto in un Franchi in festa: “Io fra un paio di anni smetto. Ti ritrovo a Firenze?“, gli chiede Ilaria Mauro, sua ex compagna; “Sai che saresti perfetta per il Napoli?“, gli fa notare Raffaele Carlino, il presidente della squadra femminile. “La prima volta che mi hanno chiamata fu nell’estate del 2017. Stavo per rientrare negli spogliatoi, avevo appena finito di giocare contro la Germania. Era un sogno che si realizzava”. In Spagna si trasferirà l’anno dopo: “Perché stava per iniziare la preparazione e non volevo mettere in difficoltà la Fiorentina”. Ora a Madrid se la godono, perché incarna alla perfezione il motto coraje y corazon: “Ci vorrebbero undici Linari – scherzano Lola e Maria – ci ha incantato il suo modo di vivere le partite. È la prima ad esultare, la prima a tradurre per le compagne straniere. La conoscono tutti da noi, sia nel club maschile che in quello femminile. Scusa Firenze se te l’abbiamo portata via“. Tutti innamorati di Elena dunque. Sì, nel calcio ora anche le donne diventano un simbolo.
La Redazione