SISTEMI A CONFRONTO
Soltanto per sponsorizzare la maglia di allenamento, un colosso turco degli elettrodomestici da questa estate sborsa 19 milioni di euro a stagione. Il main sponsor del Napoli ne garantisce meno di 10. Fino al 2006, il club catalano non aveva voluto «macchiare» la propria maglia con il nome di alcuno sponsor. Quell’anno fu accettato il simbolo dell’ Unicef dopo 115 anni senza nomi di aziende o cose simili.
Nel 2015 la storia è radicalmente cambiata con l’arrivo della Qatar Airways e i suoi 70 milioni a stagione ed oggi è l’industria giapponese Rakuten sborda 55 milioni all’anno. Non male, vero? Ma mica è finito: il Barcellona, in media, ottiene 779 euro ad ogni post promozionale su TikTok, un social molto vicino ai più giovani. Più di qualunque altra società sportiva al mondo.
Poco meno del doppio rispetto al Liverpool, i cui post sul social asiatico hanno una valutazione media di 463 euro (un euro in più rispetto ai Golden State Warriors). C’è anche il Napoli su TikTok: ha meno di 80mila follower ed è in crescita. Ma briciole rispetto ai 2,8 milioni di utenti che seguono il Barça.
Dunque, il risultato calcisticamente parlando è ovvio: se il Napoli ha un monte ingaggi di poco superiore ai 100 milioni di euro, nessuno può sgranare gli occhi davanti ai 671 milioni che ogni anno se ne vanno in busta paga per i calciatori. Una media di 11 milioni ad atleta. Ovviamente, nessuno paga come il Barça. Fonte: Il Mattino