Cagliari è la sua isola del tesoro e lo diventa (statisticamente) l’11 dicembre del 2016, quando lo scugnizzo si straccia di dosso ogni apparente inibizione, sistema una tripletta come un arcobaleno e comincia a scalare la storia del Napoli, quella che «ruberà» con quel sorriso accattivante con cui qualche mese fa ha avvisato Marek Hamsik: «Vedrai che ti prenderò». Un gol è un dettaglio marginale che va incastrato in quest’estasi che si trasforma in tormento, perché quando arriverà giugno e quel contratto scadrà, Napoli potrà ondeggiare nella malinconia per un addio che rientra (rientrerebbe) nelle dinamiche economiche d’uno svincolato a costo zero. Il Monaco offre quindici milioni per due anni (cinque per farlo firmare, altri dieci per gustarselo) e al quale De Laurentiis, ostinatamente intenzionato a tenerlo con sé, ha offerto nove milioni secchi e la possibilità di restare a Palazzo Donn’Anna, facendone una scelta di vita, inevitabilmente di cuore.