Il fratello maggiore è al momento in cantina. Ora è il momento del padre severo. Ha scelto la linea dura mister Gattuso ed avrà le sue ragioni. L’opinione di Ciccio Marolda sul CdS:
“Inizia bene, a Cagliari, la fase due del signor Gattuso. Quella del “tutti in riga”. Quella del pugno di ferro. Ora basta, insomma. Perché tutto può sopportare il povero Gattuso, tranne che qualcuno faccia o dia l’impressione di fare il lavativo. Perché lui alla missione Napoli dedica ogni istante della sua giornata e perché la squadra – quasi tutta – ha sposato la sua filosofia che parla di lavoro e sacrificio. Cosicché ha tracciato una riga, Gattuso, sul prato di Castelvolturno ed è stato chiaro: da questa parte chi è con me e chi invece sta con la testa chissà dove può accomodarsi fuori. Il primo a farne le spese è stato Allan, il brasiliano anima della squadra mille volte, l’indomito mediano di tante battaglie, a torto oppure a ragione, accusato di fare lo scansafatiche. Tant’è che proprio lui, che fu uno dei più animosi quella maledetta notte dell’ammutinamento, è stato momentaneamente messo fuori squadra. Il massimo dell’affronto per un combattente del pallone. Ma anche, è lecito pensare, l’inevitabile conseguenza di un rapporto che con il club ormai s’è consumato. Peccato, perché certe storie, a tratti pure belle, meriterebbero finali assai diversi. O, meglio, avrebbero meritato finali assai diversi. Già, perché l’affaire Allan non è roba di qualche giorno fa. No, è storia iniziata almeno un anno e mezzo fa, quando cominciò a fargli il filo il Psg, ammaliante con la promessa di moltiplicargli per quattro lo stipendio. Ma non è la sola storia. Così come Allan, infatti, ci sono almeno altri quattro o cinque giovanotti che guardano altrove. Giovanotti magari ora stanchi, ora acciaccati e di sicuro più furbi del mediano brasiliano. Giovanotti che pur senza parlare rammentano al club che trattenere qualcuno contro la sua volontà altro non è che un invito a scappar via. Ed è vero. Come è vero che se l’avesse capito, il Napoli si sarebbe risparmiato un sacco di problemi. Perché, se nel caos azzurro c’è qualcosa di chiaro è che i malumori, forse i più profondi, forse quelli che hanno procurato i maggior danni, sono nati proprio dalla decisione del club di trattenere chi con testa era già a nuovi club e a nuovi e più ricchi ingaggi. Chissà, seppure in ritardo, forse il Napoli dovrebbe fare come ha fatto il signor Gattuso: tracciare una riga e al grido “fuori gli infingardi”, mettere di qua chi vuole tentare di salvare ancora la stagione e dall’altra parte, invece, chi del Napoli non se ne frega”.