L’INTOCCABILE
D’altronde, basta vedere i numeri: in questi anni la difesa azzurra ha arroccato i suoi successi attorno al totem senegalese. Più o meno 3 anni fa, ad Empoli, andò in panchina per una scelta tecnica. Da allora, in 101 gare di campionato, per 92 volte è stato titolare e le gare che ha saltato sono state per squalifica. Otto giornate in tutto, per la precisione. Solo una volta, il 29 ottobre del 2017, con il Sassuolo, ha visto una gara dalla panchina. Insomma, una visuale per lui piuttosto inedita. Possibile persino che resti a casa oggi. Certo, fa effetto vedere uno degli intoccabili, inattaccabili, insostituibili, imprescindibili che se ne sta ai box in questo momento.
DOLORE
Ma il fastidio, è chiaro, non va via. E non ha senso correre rischi ulteriori. La missione azzurra è averlo al top col Brescia per capire se poi potrà andare in campo con il Barcellona. Il piano è questo. Troppo a lungo fermo, dal 22 dicembre al 9 febbraio, e questo lungo stop ha sbriciolato alcune sue certezze. Insomma, c’è e non c’è, è tornato a disposizione di Gattuso ormai da una decina di giorni, ha dato l’ok personalmente al ritorno in campo con il Lecce, è stato lui a dire di essere pronto. Ma bisogna rimetterlo ancora in sesto. Sia chiaro: è probabile che in estate andrà via e di certo lui per primo ha l’esigenza di far vedere di essere quello di sempre. Anche perché De Laurentiis non si accontenterà di offerte sotto i 90 milioni per il suo gigante senegalese. Fonte: Il Mattino