IL LEADER
Ecco, alla luce dell’impatto di Lukaku nel mondo Inter e quindi anche nel mondo milanese, l’unica differenza che attualmente c’è tra lui e lo svedese è quella relativa alle vittorie. Zlatan ha già vinto (tre scudetti con l’Inter e uno con il Milan), mentre Romelu è ancora a secco. Certo, ha dalla sua l’alibi non da paco di essere alla prima stagione. E allora il belga ci sta mettendo del suo per colmare il gap.
Fisicamente siamo lì, anzi Lukaku è anche più possente (non a caso il video diffuso sui social al suo arrivo era proprio quello di un gigante approdato in città) e pure dal punto di vista del contributo in campo si parla di uno di peso: in campionato è già andato a segno 17 volte con 5 doppiette. Poi ha fatto 2 gol in Champions e 2 in coppa Italia. Numeri non banali e che probabilmente sarebbero ancora più rumorosi se solo non fossero arrivati nell’anno di grazia di Ciro Immobile (l’uomo che segna più di un gol a partita in campionato).
A TUTTO CAMPO
Ma Lukaku si è dimostrato fin da subito un monarca illuminato visto che nel suo regno preferisce che siano tutti ad avere la luce dei riflettori. Segna (tanto), ma fa anche segnare. Per informazioni rivolgersi a Lautaro Martinez che ha imparato a sguazzare nelle voragini difensive aperte dal passaggio fragoroso del compagno di reparto, ma anche a Sebastiano Esposito che ha 17 anni e alla sua prima da titolare in campionato si è visto consegnare il pallone da Lukaku per trasformare il rigore del suo primo gol in serie A. Insomma, Romelu è uno che riempie quel petto formato XXL con un cuore che fa provincia.
L’IMPATTO
I tifosi neroazzurri lo hanno capito poco alla volta. Perché sulle prime lo sconforto per l’addio di Icardi era ancora tanto. Tifosi di poca fede, perché in estate Antonio Conte aveva fatto capire che si sarebbe incatenato ai cancelli della Pinetina se non gli avessero portato subito il gigante belga, e l’ex ct difficilmente sbaglia quando decide di fare un capriccio. Per portarlo via dallo United l’Inter ha dovuto spendere oltre 60 milioni di euro, e alla luce dei risultati in campo, quelli sono stati soldi ben spesi. D’altra parte ha giocato tutte le 23 gare di campionato partendo per 22 volte da titolare: numeri chiari sulla sua importanza in squadra. Un po’ come quelli dei social, perché intanto non solo compagni e avversari, ma anche i tifosi si sono accorti di lui. Fonte: Il Mattino