Angelo Forgione: “Il momento del Napoli? Scatto psicologico, merito di Gattuso”
CasaNapoli.net ha intervistato il giornalista e scrittore Angelo Forgione durante la trasmissione radiofonica su Ballando Web Radio, condotta da Francesco Oliviero ed Antonio Varriale.
Prezzi alti dei biglietti per Napoli-Barcellona: c’entra anche la UEFA “Chi vorrà andare allo stadio dovrà tirare fuori una bella somma, che in questi tempi non è cosa da poco. E’ una scelta della società, che si adegua a certe dinamiche che appartengono al calcio di un certo livello. Manca ed è vistosa l’agevolazione degli abbonati. La UEFA stabilisce una soglia minima del costo del biglietto e bisogna capire questa soglia qual è. Anche in passato il biglietto in curva per Napoli-Real Madrid costava 50 €. C’è un aumento di 20 € che non credo sia giustificato dal rifacimento dello stadio. E’ una scelta della società, che non tiene conto degli abbonati e rincara la dose. Anche i prezzi per la partita di Champions dell’Atalanta sono simili. Il discorso si chiuderà con il risultato, perché se la società è convinta di riempire lo stadio anche così avrà vinto. Se lo stadio sarà semivuoto la società dovrà rivedere le cose”.
Come vedi l’evoluzione del Napoli nelle ultime settimane? “Vedo una molla che è scattata. Gattuso deve essere stato bravo dal punto di vista psicologico, perché non puoi passare dalla debacle completa con la Fiorentina a riprendersi e vincere contro Lazio e Juventus. Sarebbe stato difficile ipotizzarlo. Vuol dire che c’è stato uno scatto psicologico e di questo l’artefice è sicuramente l’allenatore. E’ stato un bel vedere nell’ultima settimana perché i calciatori ci hanno messo aggregazione, spirito di gruppo e volontà di recuperare nelle avversità. Questo lascia ben sperare per il prosieguo”.
L’umore della tifoseria azzurra e della città cambia a seconda dei risultati “Il calcio a Napoli è invasivo. Non c’è altro sport in questa città. E’ l’argomento principe che coinvolge tutta la città. Si tratta di una città con un milione di abitanti e la fede è monolitica. E’ chiaro che il Napoli rappresenti una culla ed un faro nell’identità calcistica, cosa che non rappresentano le altre squadre. Ad esempio Milan, Inter e Juventus non hanno questo radicamento con il territorio. E’ una realtà completamente a se stante e non c’è retorica quando si parla di sentimento e stato d’animo della città a seconda di quello che accade in campo con il Napoli. Il Napoli davvero riesce ad influenzare la città. Può essere esagerato oppure no ma è una realtà vera”.
Il calcio può essere pensato come un riscatto sociale per i tifosi del Napoli che vivono al nord? “Non lo vedo come riscatto sociale, definizione abusata ma per me riduttiva. La città non si può riscattare con il calcio. E’ sicuramente un’emanazione dell’identità della città di cui vantarsi. E’ un’emanazione che riscontriamo anche in altre cose come nella cucina, nella letteratura, nel cinema e nel teatro. Anche nel calcio riusciamo a trovare questa nostra identità. Sbagliamo a dire che attraverso questa identità avvenga il riscatto. Il riscatto deve avvenire attraverso altre situazioni che non riguardano un aspetto ludico ed una passione per il calcio. Poi si può tranquillamente dire che il calcio Napoli, eccezion fatta per quest’anno, è una delle cose della città che funzionano. In una realtà difficile è una realtà che funziona”.
La Redazione