Per cominciare a immaginare il futuro del Napoli bisogna partire dal suo passato, dagli anni di Walter Mazzarri che entrava in Europa, quella della Champions, con la squadra tecnicamente più modesta dell’era-De Laurentiis. Si parla dell’inizio del decennio.
Quel Napoli passava da Grava e Aronica a giocatori di statura internazionale, stagione dopo stagione superava se stesso. Era un Napoli in continua espansione e lo è stato fino a pochi mesi fa, come dimostrato dalla scelta di allenatori internazionali, da Rafa Benitez a Carlo Ancelotti, e in mezzo l’intuizione -scommessa di Maurizio Sarri. Poi è successo il fattaccio, il ritiro, le multe, il licenziamento di Ancelotti, la patata bollente nelle mani di Gattuso. Il Napoli ha bloccato la sua crescita ed è entrato in una fase di riflessione assai tormentata. Fase che ora sta portando a un mercato rivoluzionario, i cui esiti sono affidati in parte alla sorte.
Non c’è aria di smobilitazione, ma la necessità assoluta di ristrutturare l’organico dell’ammutinamento sta portando alla scelta di giocatori, per oggi e per il prossimo anno, che non inducono a immaginare una squadra sicura di un posto in Champions, come invece è stato in questi ultimi anni. Dal giorno in cui Sarri è diventato allenatore del Napoli e questa squadra ha iniziato a giocare un calcio splendido, ne parlavamo come di una rivale della Juventus per lo scudetto. Adesso, se il Napoli si fermerà a Demme, Lobotka e Politano per questa stagione, Amrabat e Rrahmani per la prossima, se Allan prenderà altre strade o se anche non tornerà ai livelli della scorsa stagione, se Callejon non potrà più garantire il rendimento a cui aveva abituato i tifosi, se Koulibaly verrà messo sul mercato, se tutti questi “se” volgeranno al negativo, avremo un Napoli ridimensionato.
Non è il caso di farsi prendere dalla depressione, magari De Laurentiis ci stupirà ancora con gli effetti speciali che da sempre ravvivano il suo mondo, ma pensare oggi a una Champions sicura per la prossima stagione è difficile. Trovare quattro squadre più forti e più attrezzate di quanto potrà esserlo il Napoli per ora progettato non sembra molto complicato. Servirà una svolta, un rilancio, un recupero di ambizioni. Intanto Gattuso deve sistemare questa stagione e se riuscirà a riportare qualche certezza nell’ambiente ne potrà giovare anche in futuro. È ciò che al Napoli serve di più: una certezza.