IL DILEMMA
A novembre il Napoli e Mertens erano a distanze siderali: colpa dell’atteggiamento avuto dal belga la notte dell’ammutinamento (andò via per primo dallo spogliatoio) ma anche dei mal di pancia dei giorni successivi. Mertens è quello che meno di tutti ha mandato giù la faccenda delle multe. Quando De Laurentiis, nell’incontro con la squadra, ha ventilato l’ipotesi di una maxi-sanatoria finale, Dries è stato l’unico a non accontentarsi della promessa, chiedendo che la promessa venisse messa per iscritto. Gli altri big dello spogliatoio lo guardarono quasi di traverso. Ora il clima è cambiato, il tempo (in attesa dei risultati) aiuta a stemperare gli animi.
IL LUNGO DIGIUNO
Restano i suoi numeri a due velocità: bene in Champions, dove ha segnato 5 gol nella fase a gironi mentre in campionato è fermo a 4 reti (l’ultima, al Brescia, il 29 settembre). Se resta, Gattuso ha in mente per lui un ruolo di prima punta, il vero vice Milik. Perché il belga ha una certezza: vuol tornare a giocare al centro dell’attacco, da falso nove, come quando era felice nel Napoli di Sarri. Ringhio lo sa. Ed è evidente che lo accontenterà.
Fonte: Il Mattino