L’ultimo anno è cominciato col botto, la proposta era allettante, ma il Napoli s’è opposto, non se ne è fatto più nulla ed Allan è restato. Per diverse settimane il brasiliano è stato altro, ha vissuto una flessione che è umana, distante dai suoi standard, pur sempre combattente, ma con la testa altrove. Ma il 2019 è stato anche l’anno del caos improvviso, di una ribellione a cui ha partecipato anche Allan. Da quel 5 novembre, dopo l’1-1 col Salisburgo, è cambiato tutto: i risultati, il clima, l’umore e poi, un mese dopo, anche l’allenatore. Allan vivrà giorni difficili, subisce il tentativo di furto a casa, ne paga le spese anche la moglie Thais, incinta, costretta a sfogarsi sui social, cancellando e poi riattivando il suo profilo che è la finestra sul mondo di una famiglia che avrebbe meritato maggior rispetto.
CdS