Stefano Borghi preferisce Lobotka a Torreira. Il suo perchè
Dovesse chiudersi, con l’approdo in azzurro, la trattativa tra il Napoli ed il Celta per Stanislav Lobotka, si stringerebbe il cerchio attorno ad un obiettivo seguito dal ds Giuntoli da almeno 18 mesi. Con il club di Vigo in zona retrocessione, potrebbe non esserci il peso della clausola da 50 milioni.
«Ed è giusto staccare il rendimento e il valore di Lobotka da quello che sta facendo il Celta: un calciatore che, dopo la prima stagione da rivelazione, sta mostrando ancora quelle che sono le sue doti».
A dirlo è Stefano Borghi, telecronista di DAZN, che da anni segue la Liga spagnola.
Quali sono le caratteristiche di Lobotka? «Bravo nel fraseggio stretto, ottimo nel controllo palla e nella visione di gioco: a queste doti unisce anche una buona capacità di interdizione. Nel campionato spagnolo è abitudine che calciatori con queste qualità possano stare in società che navighino in zone poco nobili della classifica. Il principale punto debole dello slovacco è strutturale: non è un giocatore strutturato, il Napoli avrebbe bisogno di qualche chilo e qualche centimetro in quella zona di campo. Pensiamo, anche, al Milan di Gattuso: lì c’era Bakayoko, con una fisicità molto più spinta di quella di Lobotka. Sul piano del gioco, poi, lo slovacco è uno che ama portar palla: un regista alla brasiliana, come lo è Artur del Barcellona. Questo, in Spagna, è un plus, soprattutto perché non c’è quella asfissia sull’uomo che spesso si vede in Italia: questo è un aspetto che potrebbe penalizzarlo».
Paragone importante, comunque, quello con Artur. «Lobotka è un regista puro: non è un agonista, non bisogna aspettarsi un mastino, come non lo è Pjanic. Quando penso a Lobotka, però, non posso non ricordare il suo senso della posizione che gli consente di recuperare diversi palloni nella zona mediana. Non ha un gran piede per la conclusione dalla media distanza, non è uno dal gol facile. Si tratta di un play in senso moderno: gli arriva la palla, fa il mezzo giro e la smista».
L’uomo giusto per il Napoli? «In questo momento, l’uomo giusto era Torreira: Lobotka, però, mi piace. Potrebbe essere il giusto compromesso: arricchirebbe la rosa del Napoli, anche perché Gattuso non ha il vertice basso ed è scoperto in quel ruolo». Fonte: Il Mattino