Non si ferma ma poi nemmeno si perde, giammai. E’ cosa più che assodata: per lui cambiano le avversarie, cambiano (continuamente) le posizioni in campo ed i relativi coefficienti di difficoltà. Muta il “clima”, ma Giovanni Di Lorenzo non si scompone per nessun motivo. Qualità e quantità in perfetto equilibrio in un uomo che ben presto s’è rivelato fondamentale tanto che – per questo 2019 oramai agli sgoccioli – s’è ritrovato ad essere il secondo calciatore (italiano) di movimento più presente in Serie A. Preceduto a conti fatti da Iacoponi del Parma. Capace di mettere assieme 3173 minuti e 36 presenze. Mentre l’azzurro ne ha fatte 35 in campo con 3150’ in totale (naturalmente fra Empoli e Napoli, trattandosi di anno solare). Perché poi davanti agli stessi c’è solo un poker di portieri a pieno regime con 3240’ (Sirigu, Handanovic, Musso e Skorupski) di norma, si sa, impiegati maggiormente rispetto a quelli di movimento.
Fonte: CdS