L’opinione di Ciccio Marolda: “La terapia di Gattuso inizia a fare effetto”

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E’ Gattuso terapy!!!

 

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Così scrive il collega del CdS, Ciccio Marolda

Non è vero che lo sport è felicità. O, almeno, non è sempre così. E quindi manco è vero che i campioni dello sport sono sempre felici. Felici dentro, è ovvio. A volte soffrono anche loro, sopraffatti dalla frustrazione, dal dover sempre primeggiare, dal dover essere i migliori per guadagnare sempre più danaro. Vinti, insomma, da quell’ansia da prestazione che se delusa porta al buio della coscienza. Quella che in una sola parola si chiama: depressione. O male oscuro, se si vuole. Ricordate Aaron Lennon, ex nazionale inglese, oggi poco più che trentenne, un passato nel Leeds, nel Tottenham, nell’Everton sino a due stagioni fa (quindi Ancelotti non c’entra proprio niente col suo male) e ora ala destra del Burnley che, guarda caso, a Santo Stefano incrocerà proprio don Carlo nel giorno del ritorno in Premier? Ebbene, a fine aprile di due anni fa, Lennon fu trovato dalla polizia alla periferia di Salford in auto e in evidente stato confusionale. Ricoverato e curato, gli fu diagnosticata una malattia da stress. Campioni tormentati, dunque. Un tormento che può diventare ansia, che a sua volta può trasformarsi in depressione. Eccolo il percorso oscuro studiato e spiegato anche dalla scienza. La quale, però non ha saputo ancora dare una risposta a quest’interrogativo: la depressione da sport acciacca solo singoli atleti, oppure può minare anche interi team, intere squadre? Per farla breve: può essere stata questa la ragione del lungo patimento azzurro? Può essere stata la depressione l’ultima stazione della sua lunga incapacità di fare gioco e risultati? O, magari, anche soltanto risultati? 
E se è così, può essere un successo, una vittoria la medicina giusta per guarire? Forse sì. Chissà. Cert’è i segnali di guarigione arrivati dal secondo tempo col Sassuolo ora possono aprire il cuore alla speranza d’un nuovo anno meno avaro di soddisfazioni e punti. Sicuro, il lavoro non mancherà a Gattuso, ma coi tre punti sono arrivati finalmente anche segnali positivi da quest’ultima partita. Certo, la classifica ancora mortifica le ambizioni azzurre, ma, come dire: quando le cose vanno male bisogna sapersi accontentare. E magari trovare qualcosa anche di più importante dei tre punti: la reazione della squadra, ad esempio; la sua voglia di vincere foss’anche all’ultimo secondo; la sua ritrovata voglia di giocare. Chissà, forse la terapia del dottor Gattuso comincia davvero a fare effetto”.Fonte: C dS

 

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