Ormai i viaggi da Napoli in Oriente e viceversa, fanno parte della normalità di Paolo Cannavaro. Viaggi lunghi, senza dubbio. Ieri la fermata era alla stazione di Pietrarsa. Obiettivo quello di finanziare, mediante una serata di beneficenza della Fondazione Ferrara-Cannavaro, l’acquisto di un’ambulanza per il reparto di neonatologia della Federico II. Non si può però, con l’ex capitano azzurro, non parlare del Napoli:
Domenica c’è la sfida al Sassuolo, la sua ultima squadra italiana. «Eh sì, la partita tra la mia casa e la mia seconda casa. In ogni caso penso proprio che sarà una partita figa».
Ovvero? «Loro giocano bene, mentre il Napoli deve fare risultato. Mi aspetto che Gattuso ci metta del suo perché bisogna chiudere l’anno con una vittoria».
A proposito di Gattuso: che impressione le sta facendo? «Per dare la scossa lui è l’uomo giusto. Dopo il suo arrivo mi aspettavo qualcosa, ma la gara con il Parma non è andata bene. Ma va anche detto che è difficile cambiare dalla sera alla mattina. Ora mi aspetto che Gattuso possa riportare la squadra in alto».
Perché, lei ci crede ancora? «Al Napoli non manca né la statura né la squadra per farlo. Mi aspetto una ripresa rapida».
Si aspettava che la coppia Koulibaly-Manolas avesse così tanti problemi in questo inizio di stagione? «È vero, non stanno facendo benissimo, ma penso che il problema sia di tutta la squadra».
Cosa intende? «Ho fatto il difensore e so bene che non si gioca da soli. Il Napoli ha due grandi centrali ma senza l’aiuto di tutti il sistema si indebolisce».
Il Napoli contro De Zerbi: avete anche giocato insieme in azzurro. «Roberto è un allenatore vulcanico e anche dal punto di vista caratteriale non è cambiato molto rispetto a quando giocava. Mi piace perché ha idee e prova tante cose».
Da ex capitano e napoletano, cosa direbbe a Insigne in questo momento di difficoltà? «L’unico consiglio che posso dargli è: basta poco, che ce vo’?. Scherzi a parte: gli direi di stare sereno perché ci sono passato anche io e so cosa si prova. Non deve dimenticare di essere un campione e, se decide di svoltare, ci mette un attimo a darci una grande mano per tornare a vincere. Non mi stancherò mai di sostenerlo».
Come si sarebbe comportato sulla questione ritiro? «Ci sarei andato e poi il giorno dopo avrei fatto valere le nostre ragioni».
Pensa che manchi un leader? «Direi proprio di no».
Nel Napoli c’è qualche giocatore che potrebbe raggiungervi in Cina? «Quello cinese è un mercato in costante crescita, ma attenzione: Hamsik, quando è arrivato, pensava che avrebbe potuto giocare in punta di piedi, poi ha capito che non è semplice come si pensava. Mertens e Callejon? Farebbero comodo a chiunque».
L’urna di Champions ha regalato al Napoli la doppia sfida con il Barcellona: come l’ha presa? «Le partite del Napoli sono tutte belle e quelle contro il Barcellona saranno fantastiche. Dobbiamo vedercela con i forti, forse un’altra squadra ci avrebbe dato meno stimoli».
Forse per la doppia sfida servirebbe anche l’aiuto di un pubblico che al momento sta mancando un po’ all’appello… «Conosco il popolo napoletano, l’ultima volta che sono tornato con la maglia del Sassuolo mi hanno regalato un tributo commovente. Ora il loro aiuto potrebbe fare solo bene: basta poco per riaccendere la passione».
Fonte: Il Mattino