Il sarrismo resuscitato da De Laurentiis. Un paradosso, visto come sono andate le cose tra il presidente e l’attuale allenatore della Juventus. Visto l’addio senza rimpianti, la fretta di gettarsi tra le braccia di Ancelotti e di mettere alla porta il toscano che esitava a firmare il rinnovo. Dopo 19 mesi dall’addio di Maurizio Sarri ecco che De Laurentiis torna ad avvolgere il nastro dei ricordi e dei sospiri. «Ah, come era bella la Grande Bellezza». Non ha bisogno di fare il nome del tecnico che lo ha mandato su tutte le furie per (sostiene il patron) quell’interminabile tira e molla sul contratto: anche alla cena di Natale quello dell’allenatore di Figline è una specie di fantasma che gira spettrale nelle stanze: «Gattuso c’è per ritraghettare il Napoli a quel 4-3-3». Come se fosse facile. Ma è evidente che è una spina nel cuore di De Laurentiis quel Napoli perduto e non ancora ritrovato. Era sicuro, il presidente che con Ancelotti avrebbe fatto dimenticare i tre anni di Sarri. Ma il primo a non aver dimenticato l’uomo con la tuta con le sue centoventi sigarette fumate e la sua meravigliosa macchina da guerra sembra essere proprio lui. Per primo.
Fonte Il Mattino