Che fine ha fatto Fabián Ruiz? Se lo saranno chiesto in tanti negli ultimi mesi, in tanti anche sabato sera contro il Parma quando – nel Napoli che metteva in campo un virgulto d’orgoglio dopo l’arrivo di Gattuso in panchina – la stella dello spagnolo proprio non riusciva a brillare. Una stagione da applausi la sua prima in Italia, da talento su cui il duo Giuntoli-Ancelotti era stato bravo a tuffarsi anticipando tutti. Poi il crollo verticale in una squadra che aveva bisogno delle sua qualità per rialzarsi e che invece ora non sa più se potersi affidare a lui.
DOVE GIOCO?
Uno dei diktat della gestione Ancelotti era stata la capacità dei calciatori di adattarsi a diverse zone del campo. «Fabián è un centrocampista moderno» aveva specificato Carletto al suo arrivo. E così è stato. In un anno e mezzo con lui, l’andaluso si è ritrovato a girovagare per il campo senza trovare mai la definitiva collocazione.
Se restringiamo il campo alle ventidue partite giocate in questa stagione, Fabián ha giocato due volte da mediano nel 4-4-2 e per tredici volte da centrocampista centrale, affiancato da Zielinski o Allan. Praticamente un intoccabile – ha saltato due partite, in una è partito dalla panchina -, anche perché per una volta è stato usato da esterno sinistro, per due volte esterno a destra e addirittura trequartista in due gare, quando Ancelotti sperimentava alternative nel 4-2-3-1 provato a Dimaro e che non poteva affidarsi a James, mai arrivato dal mercato.
Fonte: Il Mattino