La situazione del Napoli non accenna a migliorare. L’agognata scossa che si attendeva non c’è stata. L’opinione di Marolda sulle pagine del CdS:
“Sbagliato il mercato dell’estate scorsa? Nessun problema: si rimedierà tra qualche settimana.
Sbagliato non discutere dei rinnovi dei contratti in scadenza e giù di lì? E che problema c’è: adesso si farà.
Sbagliato pretendere sanzioni per una squadra di ribelli? No. Giusto. Giustissimo. Però magari adesso se ne può parlare con più tranquillità.
Sbagliato non aver vigilato sulla intensità degli allenamenti e sugli umori eccitati dei principini azzurri? Sbagliatissimo. Infatti, l’impressione è che d’ora in avanti don Aurelio non si fiderà più tanto di chi tutti i giorni se ne sta a bordo campo pensando a chissà cosa o non pensando a niente.
Sbagliato non avere avuto in “squadra” qualcuno esperto, credibile e autorevole al punto da poter bussare alla porta dell’allenatore per discutere – foss’anche solo per conforto – di tattica e di scelte? Sì, un erroraccio. Ma si può (e si deve) rimediare pure a questo.
Di fesserie, insomma, quest’anno il Napoli ne ha fatte veramente tante. Quel che è peggio è che le ha fatte tutte assieme. E gioco e risultati non gliel’hanno perdonato. Ora, però, quasi tutto ciò che non ha fatto, il Napoli sembra poterlo e volerlo fare. Quasi fosse Ancelotti l’uomo nero, l’ostacolo a ogni cosa. Non è così. Certo don Carlo ci ha messo assai del suo, ma se si è arrivati al punto da dover cambiare allenatore vuol dire che non uno solo, ma in tanti hanno fallito.
Domanda: tutto ciò che il Napoli ora vuole fare poteva farlo prima? Ovvio che sì. Allora perché non l’ha fatto evitandosi un sacco di problemi, di spese, di critiche e fastidi? Ecco, anche a questo qualcuno dovrebbe dare una risposta.
Intanto, in attesa di risposte che non arriveranno, da tutto quanto gli è accaduto, il Napoli deve ricavarne subito un insegnamento. Anzi, due. Il primo: Gattuso non dovrà mai essere lasciato solo, dovrà sentire in ogni momento la vicinanza e il conforto del suo nuovo club. Il secondo: chi deve fargli sentire questa fiducia e questa sicurezza non può essere che Aurelio De Laurentiis. Sì, in momenti come questi il Gran Capo – ma questo lo avrà già capito pure lui – non può dare deleghe a nessuno. Il rischio potrebbe essere poi quello di pentirsi come, forse, gli è capitato già negli ultimi tempi. Il resto toccherà a don Gennarino, ma soprattutto ai principini azzurri. L’inizio della nuova era poteva essere un po’ più fortunato e confortante, questo è vero. Ma il Napoli paga ancora una volta i suoi troppi errori”.