ControNapoli perchè va tutto alla rovescia. Il Napoli gioca contro se stesso. I sogni e gli incubi percorrono le stesse strade, s’incrociano in uno stadio e spaccano in due la notte: il Parma dei miracoli se ne inventa un altro ancora, dopo Marassi, e mentre se ne va festoso, nello sfarzo del proprio capolavoro infiocchettato al san Paolo, osserva distante lo psicodramma collettivo del Napoli, piombato nella propria tragica realtà (calcistica) che lacera ulteriormente una squadra sparita da se stessa. Da Kulusevski a Gervinho, in novantasei minuti d’assoluta follia partenopea, il Parma costruisce a modo suo, in contropiede (e nessuno s’offenda) un’impresa che un giorno racconterà ai nipotini, mentre il Napoli si guarda dentro, fragile e scomposto ma anche incredulo per aver concesso tanto, due scivoloni fatali, anzi letali – il primo di Koulibaly, il secondo di Zielinski – che amplificano le debolezze.
Fonte: CdS