Sarà 4-3-3: e se dovessero sembrare numeri, o un linguaggio in codice, converrà ricredersi, uscire dal conformismo dialettico, e pensare che forse, senza esagerare, questa è una scelta di vita calcistica. L’eleveranno a mantra o a qualcosa che gli somigli, sa di liturgia tattica in salsa napoletana, più o meno una fede divenuta irrinunciabile, probabilmente perché è rimasto negli occhi il poster d’un triennio del quale (quasi) nessuno è riuscito a spogliarsi. Eppure ci sono state ragioni per ricredersi – mica soltanto le gare con il Liverpool – ma non si esce da quel labirinto ideologico nel quale (il) Napoli s’è tuffato: e Gattuso, semplicissimo, è stato scelto anche per questo, perché gli piace proprio essere da tridente. Certo è diverso nella pratica, ognuno ha i propri metodi, ma il sospetto che stavolta servisse anche Freud a spazzolare la testa è compreso nel discorso: perché in quel modo, 4-3-3, si assorbe psicologia spicciola per togliere gli alibi al Napoli e provare a tirargli fuori ciò che sa.FonteCdS