L’ex difensore del Napoli, Gennaro Scarlato, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni di TMWRadio a proposito della situazione azzurra: “Situazione surreale? Una caduta di stile mandare via così Ancelotti. Lo si sapeva da giorni, quella di ieri è una farsa, sapevano già tutto su come sarebbe andata a finire. Non è stato un bel vedere, Ancelotti andava trattato in maniera diversa. Di chi le responsabilità? Quando le cose non funzionano paga l’allenatore. Ma ci sono stati un po’ di discorsi tra club, giocatori e staff tecnico in cui si è preferito allontanare il tecnico. Ora però per i giocatori non ci sono più alibi, bisogna rigare dritto”.
È ancora più lecito di aspettarsi qualcosa di più dall’Insigne capitano?
“A Napoli manca il carisma e la forte personalità per incidere, manca un giocatore che trascini i suoi compagni. Anche la decisione di non andare in ritiro è scellerata, un giocatore intelligente prima affronta il ritiro, poi al massimo ne parla col tecnico per farlo cessare”.
Il traguardo quarto posto è possibile per il Napoli?
“Me lo auguro ma ci sono ormai tante squadre. Lo spero, c’è tanta distanza e tanti problemi da risolvere. Devi immagazzinare le idee del nuovo allenatore, assimilare le diverse cose, ma manca un trascinatore. Chi non farà più parte del prossimo Napoli saranno Callejon e Mertens, due giocatori sul piede di partenza”.
“Al Milan ha invece dimostrato di essere anche un tecnico preparato. Non a caso ha portato i rossoneri a un punto dalla Champions: guardate cosa sta facendo adesso lo stesso gruppo, rafforzato con una novantina di milioni di investimenti. Gattuso ha avuto la lucidità, nelle scorse settimane, di rifiutare almeno tre offerte: il Genoa, la Sampdoria e anche la Fiorentina, che lo ha chiamato per sondare il terreno. Significa che ha avuto i nervi saldi per non salire sul primo treno, e nemmeno sui successivi, benché avesse una grande voglia di allenare. Rischia di bruciarsi? Un allenatore corre sempre questo pericolo. Ma farlo a Napoli, con questo organico così forte e la possibilità di risalire presto in campionato, è un azzardo che non si può non correre“.